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consumo medio europeo che non è quello italiano, né tantomeno quello dell’Italia meridionale.

Interessante anche questa intervista Saverio De Bonis, presidente di GranoSalus:

Grano duro, Saverio De Bonis: “L’UE non tutela la salute degli italiani”

“Dal Test GranoSalus, almeno due marche, Divella e La Molisana, superano i limiti che la legge impone per i bambini sul DON”, leggiamo sempre nel sito di GranoSalus. Quindi l’affondo: “Ma la coopresenza di Don, Glifosate e Cadmio negli spaghetti Barilla, Voiello, De Cecco, Divella, Garofalo, La Molisana, Coop e Granoro 100% Puglia, rivela un’attività di miscelazione tra grani esteri e grani nazionali vietata dai regolamenti comunitari”.

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Le analisi, come potete leggere, riguardano otto marche di pasta nazionali. La prossima mossa di GranoSalus dovrebbe essere l’analisi della pasta prodotta artigianalmente nel Sud Italia. “I grani duri del Sud non dovrebbero presentare queste sostanze pericolose! – si legge sempre nel sito dell’associazione -. Il condizionale è d’obbligo, perché se un marchio come Granoro 100% Puglia presenta tracce di questi contaminanti, beh, c’è qualcosa che non funziona nel disciplinare della Regione Puglia che ha concesso in licenza d’uso il marchio alla ditta Granoro e negli stessi controlli della Regione”. Insomma, la Regione Puglia presieduta da Michele Emiliano non ne esce bene. Anzi. Perché quello che avviene in questa Regione non è esattamente un esempio da seguire: “La prassi di miscelare grani contaminati con grani privi di contaminazione al fine di ottenere partite mediamente contaminate (sia pur entro i limiti di…

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