La sua ossessione
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Una notte di aprile del 1933, 2 anni dopo che la donna era morta, Taenzler si era introdotto nella tomba e aveva disseppellito quanto rimasto della sua amata. Nei suoi incubi lei lo implorava di salvarla. Aveva sistemato il corpo della donna come poteva con gomitoli di filo e attaccapanni di ferro. Per rimpiazzare la pelle, aveva utilizzato della seta, tenuta insieme con cera e malta. Le aveva messo degli occhi di vetro, dei vestiti nuovi e l’aveva adagiata nel suo letto. Cercava di limitare i cattivi odori del corpo, utilizzando profumi e composti chimici. Le ha dormito al fianco, notte dopo notte, fino al 1940, quando la sorella di Elena non è venuta a conoscenza della situazione decidendo di affrontarlo, rimanendo disgustata alla vista del corpo della sorella nel letto dell’uomo. CLICCA SUL PUNTO 4 PER CONTINUARE A LEGGERE