Un desiderio grande
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Ma il desiderio di diventare mamma era troppo grande: “Mi ci è voluto del tempo prima di prendere una decisione, ho considerato tutto: la mia età, la mia condizione sociale e il fatto che avessi una malattia genetica… Sapevo che le prospettive non erano rosee”. La donna ha quindi deciso di rivolgersi a un donatore di sperma anonimo, scorrendo la lista, non sapeva certo che aspetto avessero questi uomini o dove vivessero. Aveva accesso solo alla loro cartella clinica.Nel 2011, è rimasta incinta della figlia Leila. Per fortuna la piccola era sana. CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE
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