Diritto di riposo
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Il fatto contestato dall’azienda riguarda il diritto al riposo. Il collega dopo aver espletato un turno regolare di mattino di ore 6,30, era in pronta disponibilità nel turno notturno ed è stato richiamato in sala operatoria in urgenza, dalla mezzanotte sino alle ore 8 del giorno seguente, ha lavorato 14 ore su 24. Avrebbe dovuto, secondo disposizione turnistica, prendere nuovamente servizio per il turno pomeridiano, dalle ore 13,37 fino alle 20,10, ma, essendo comprensibilmente stanco, prima di lasciare il servizio, ha richiesto e segnalato per iscritto al coordinatore di avere la necessità di riposare e di non essere in grado di lavorare quel giorno nel turno pomeridiano. Al di là di ogni logica e rispetto di parametri di sicurezza, qualità assistenziale e non ultima, anche se mai stimata e tutelata, la salute del lavoratore, l’azienda ha deciso di considerare questa necessità di riposo come “inosservanza alle disposizioni di servizio, rilevante ai fini disciplinari.”. Noi operatori sanitari siamo basiti e indignati di questo atteggiamento e ci appelliamo al Ministro della Salute, alla donna e come utente dei Servizi Sanitari pubblici, di conoscere il suo parere in merito alla incresciosa situazione descritta, sperando nel suo sostegno. E’ nostro il dovere di garantire al cittadino l’esito delle prestazioni sanitarie, ma in quali condizioni?…. CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE