La malattia
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La cosa peggiore è stata sapere che per la sua malattia non esistono ancora cure. Per giunta, la sua è una malattia progressiva quindi la sua pelle finirà per peggiorare negli anni. Ovviamente, l’adolescenza per lei è stata terribile: “Provavo sempre a coprirmi, non volevo che gli altri mi facessero domande al riguardo. Non volevo parlarne”. A 22 anni, qualcosa è cambiato: Sarah si sentiva stanca di nascondersi e di provare imbarazzo per il suo aspetto. Non era giusto che si limitasse, che un ideale di bellezza la facesse sentire brutta e non accettata. Ha cominciato ad amare il suo corpo, a vederlo come un’opera d’arte e non come una maledizione. Ha anche iniziato a pubblicare una serie di scatti su Instagram, per sensibilizzare le persone verso questo tipo di malattie rare. Ha intitolato la campagna: “Amate i vostri segni”. Il suo scopo è quello di incoraggiare anche altre donne a non nascondere smagliature, cicatrici e altri tratti distintivi del proprio corpo. CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE