Un salvataggio estremo

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La donna si precipita dai figli più piccoli, Rosalie (2) e Vinnie (4) e li prende con se per portarli lontano dalle fiamme. Li porta fuori e si rende conto che ormai della sua casa non resta più nulla, tutto è avvolto dalla fiamma: “A quel punto il fumo era già così denso e nero e il fuoco si era diffuso così velocemente che non avevo idea di come tornare in casa a prendere la mia figlia maggiore (Gianna). Ma non potevo restare ferma. Non c’era nessuno che potessi chiamare in aiuto, e sapevo che ero io l’unica possibilità di salvezza per la mia bambina. Non avevo un minuto da perdere”. Quando sono giunti i soccorsi sul posto, si sono subito occupati di tirare fuori dalla casa in fiamme Angel e Gianna. Dopo qualche istante, la giovane madre aveva ripreso conoscenza e aveva iniziato a capire quanto stava succedendo: “Io e Gianna avevamo la pelle bruciata che pendeva dalle nostre braccia e dalle nostre mani”. Le ustioni delle due erano molto gravi, erano quindi state ricoverate immediatamente in ospedale. La mamma aveva protetto con il proprio corpo la figlia, le sue ustioni, infatti erano di terzo grado: “Ricordo di essermi svegliata ed ero molto stranita dal fatto di non poter muovere le braccia. Volevo che qualcuno me le liberasse e mi desse qualcosa da bere. Ma non riuscivo a dire nulla, se non lamentarmi per il dolore”, racconta Angel. Tra l’altro, la donna aveva una complicazione polmonare che metteva a repentaglio la sua vita. La donna è così forte che riesce a curare a sopravvivere ma le profonde ferite riportate sul corpo. CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE

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